Ansia, il male invisibile

AnsiaAnsia e panico sono sintomi diffusi e spesso segnali di un malessere profondo e  radicato che non trova altra via per esprimersi se non attraverso il corpo. Si tratta di una sofferenza che spesso fa sentire senza via d’uscita e che fa sentire luoghi e situazioni familiari e sicure come minacciose e spaventose. Possiamo senza dubbio affermare che si tratta di un disagio che limita fortemente la qualità della vita di chi  lo sperimenta.

L’attacco di panico è il segnale di allarme psicosomatico che scatta nel momento in cui la coscienza di un individuo viene a contatto con una situazione da cui sta per essere alterata, sottratta cioè alle sue certezze. Si crea dunque un conflitto tra una coscienza che esige fedeltà al ruolo e quella parte dell’individuo che preme per la ribellione. La coscienza in questione diviene insufficiente a contenere i bisogni autentici dell’individuo. Ciò genera crisi, dissolvimento dell’io e dunque angoscia. Accanto al bisogno di essere fedele all’altro c’è un bisogno opposto che è quello di svelare e vivere la propria natura più soggettiva. Questo impulso urta però contro i sensi di colpa e l’angoscia di non riconoscersi più tramutandosi nel terrore di impazzire, proprio dell’attacco di panico. Il panico sorge come reazione di difesa psicosomatica e segnala l’imminente slittamento da un’identità all’altra identità che cerca di negare la prima con effetti di colpa e vergogna. La reazione di panico interviene per impedire che il conflitto giunga a maturazione e che la coscienza del soggetto avverta la colpa o la vergogna per la critica e per la crisi in atto che è crisi di rifiuto, di rigetto nei confronti della propria identità e delle relazioni sociali e psicologiche che la integrano. In questo modo però il soggetto comincia a prendere atto della sua dualità, delle polarità in conflitto dentro di lui, del suo dubbio irrisolto rispetto alle scelte compiute. Mediante un approfondimento della conoscenza delle polarità in conflitto il soggetto coglie i collegamenti fra le sue contraddizioni interne e i ricordi, gli affetti, i rapporti e le posizioni interiorizzate, tenta di dare voce al bisogno maggiormente sacrificato per farlo crescere e cerca di ricomporre la sua identità e la sua personalità a un livello di coscienza più complesso e integrato. Un conflitto può essere ad esempio quello fra appartenenza e indipendenza che può portare all’assunzione di comportamenti estremi dal docile e arrendevole al all’insensibile e trasgressivo rinunciando ad essere se stessi.

La dipendenza dell’uomo dal legame con l’altro è arcaico e basilare. Il biosngo di opposizione e individuazione invece è secondario e meno rilevante ai fini della sopravvivenza pur generando se non appagato varie patologie. Il bisogno di individuazione è quello per cui una persona si trasforma gradualmente in un individuo distinto dagli altri e dotato di autonomia. L’attacco di panico segnala il costante rischio di apatia, di condurre cioè una vita senza il peso delle emozioni. La reazione di panico scatena l’evitamento del peso emotivo comportato dalla situazione. La situazione tranquillizzante recuperata rappresenta sempre però per il soggetto una regressione. L’isolamento emotivo viene vissuto come una sconfitta finendo per produrre un’angoscia di segno opposto. La situazione soggiacente ad ogni esperienza di panico fobico è sempre la paura di essere puniti dall’altro (genitore, famiglia..) per aver agito contro di esso attuando una trasgressione rispetto al proprio super io. Il terrore deriva dall’intuizione che il proprio desiderio trasgressivo sta per attivare la reazione punitiva e l’espulsione dalla vita dell’altro. Alcune persone sono più sensibili di altre e avvertono l’appello affettivo e culturale ad accettare il posto che altri hanno definito per loro. Questi stessi individui però avvertono più d’altri la necessità della dignità personale e dell’autonomia. E’ ovvio che i due poli possono entrare in conflitto. Da qui la confusione, il dubbio, la vergogna e i sensi di colpa che strutturano tali personalità.